La telefonata di Mike a Bev ci presente un personaggio molto complesso: Beverly. Unica donna del gruppo, di Bev, per ora, non sappiamo altro.
La telefonata nel cuore della notte sveglia il marito (che sta smaltendo una sbornia), peggiora il suo mal di testa e lo spinge a covare una rabbia sempre più esplicita. Seguire i pensieri del marito ci porta a capire fin da subito che qualcosa sotto il loro tetto coniugale non va per il verso giusto. Tuttavia, sono i ricordi in cui si perde mentre la moglie è al telefono che svelano gli abusi e i maltrattamenti a cui la donna è regolarmente sottoposta.
La lite che ne consegue mi ha fatto congelare il sangue. Come può una donna sopportare un aguzzino per marito? Come può una donna accettare, addirittura amare, un uomo che la umilia e la percuote quando ne ha voglia?
Dalla storia dei due coniugi si capisce che da piccolo il marito è stato a sua volta vittima di abusi, cosa che non lo giustifica affatto ma che spiega in parte l’origine del suo squilibrio emotivo.
Sara stato così anche per Beverly? Che tipologia di ragazzina sarà stata negli anni cinquanta, per arrivare a essere una donna che tollera i maltrattamenti del marito? Cos’è successo da bambina mentre cercava di costruirsi un’identità?Queste sono solo alcune delle domande che il capitolo mi ha lasciato, insieme a un sapore amaro in bocca per i fardelli che alcune donne accettano di portare sulle loro spalle.