Ueilà!
grazie a BookRepublic e Solferino Libri ho avuto l’opportunità di leggere La Ragazza della Palude, di Delia Owens, e ve ne parlo in punta di piedi perché questa è una storia bellissima, una di quelle che lasciano il segno.
Un libro che fa il suo sporco mestiere, se posso dirla come va detta. Un romanzo intenso, avvincente, inaspettato e travolgente.
Alla base della narrazione c’è un incidente, ma mano a mano che le indagini acquistano una struttura più solida si fa largo l’ipotesi di un omicidio. Un thriller, si potrebbe pensare. Ma più si entra nella storia più si comprende che il vero mistero da risolvere risulta essere Kya, l’indiscussa protagonista del romanzo, l’inafferrabile ragazza della palude. Non più soltanto un thriller, quindi, ma un romanzo molto più complesso e sfaccettato. Una ricerca del sè, un romanzo di formazione e – ciliegina sulla torta – una delicata storia d’amore.
Di Kya potremmo restare qui a parlare per ore e scrivere fiumi di parole. Il modo in cui cresce, la tenerezza con cui si affaccia alla vita in netto contrasto alla durezza della vita stessa, la solitudine a cui la vita la costringe, la cattiveria dei pregiudizi che la circondano… sono solo alcuni degli aspetti che puntano e colpiscono dritto al cuore. Tra flashback e salti temporali della narrazione, impariamo a conoscerla poco a poco proprio come un ricercatore che studia con timore e reverenza un animale maestoso e selvaggio.
Kya ci consegna la sua anima briciola dopo briciola mentre dà da mangiare ai gabbiani svelando un personaggio unico, ricco e formidabilmente complesso. E così, piano piano, si delinea una ragazza delicata come un fiore appena sbocciato, fragile e complesso come un intero ecosistema che brulica di vita, forte come una mantide religiosa, libera come un uccello.
Selvatica e determinata, Kya è un personaggio raro come la piuma bianca e sottile della coda di un uccello tropicale.
Due sono le caratteristiche che rendono unica La ragazza della palude: la sconfinata solitudine di Kya e la palude stessa dalla quale impara prima a sopravvivere e poi – attraverso l’osservazione dei comportamenti degli uccelli, degli insetti e dei pesci nei quali riconosce delle analogie con se stessa – impara a vivere.
L’acqua di palude è ferma e scura perché con le fauci fangose ha inghiottito tutta la luce. In questi recessi persino gli animali notturni si fanno diurni. Certo, qualche suono si sente, ma in confronto al pantano la palude è tranquilla perché la decomposizione è un lavoro cellulare. La vita decade e comincia a puzzare e torna nel sottobosco marcio; uno straziante sguazzare di morte che genera vita.
Lo stile e la capacità descrittiva dell’autrice hanno la capacità del pantano di intrappolare il lettore passo dopo passo senza che se ne accorga finché non alza gli occhi e si rende conto che è troppo tardi. Indietro non si torna. Questo romanzo, cioè, vuole farsi leggere. È una storia che con le sue fauci fangose avvolge, sporca, fa accelerare i battiti del cuore e poi li ferma all’improvviso.
Delia Owens è coautrice di tre saggi bestseller sulla sua vita da naturalista in Africa. Ha vinto il John Burroughs Award for Nature Writing e ha scritto, tra gli altri, per «Nature», «African Journal of Ecology», «International Wildlife». La Ragazza della Palude è il suo primo romanzo: in testa da mesi alle classifiche del «New York Times», diventerà presto un film prodotto da Reese Witherspoon per 20th Century Fox, ed è in corso di pubblicazione in 30 Paesi
Se non lo avete ancora fatto La ragazza della palude è un libro vi consiglio assolutamente di leggere. Una chicca. Se invece lo avete già letto, sono certa che sarete d’accordo con me nel ripensare alle pagine del libro con una sorta di affetto e tenerezza che difficilmente una storia è in grado di lasciare.
Come sempre, ci lascio il link di acquisto (attraverso il quale aiutate anche il mio blog a crescere senza spendere un centesimo in più): La ragazza della palude
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To my international friends I can only say: READ Where the Crawdads Sing! I’m definitely sure you’ll enjoy it.
Kya Clark is an isolated girl who lives, no, better say learns to live in the swamplands. Abandoned by her family when she was only a little girl, Kya observes wildlife around her and imitates the tricks necessary to survive.
The reader follows Kya’s struggle to live (and love) from her childhood to her adolescence, jumping among recurrent narrative flashbacks. But if you think it is a traditional “coming-of-age-story” – a Bildungsroman that focuses on the psychological and moral growth of the protagonist from youth to adulthood – you are totally wrong. There is a mystery to solve, an accident that slowly appears to be what it really is: a murder.
Kya is a vivid and original character. The unfair prejudice around her mysterious figure keeps everyone at a distance, shaping her growth, but it does not keep the reader at distance. You’ll be glued to the pages so much you’ll find difficult to raise your eyes and stop reading.